Luigi Cascioli - La Favola di Cristo

I libri del Vecchio e Nuovo Testamento, da un punto di vista storico-religioso, sono dei testi mitologici che rielaborano fatti storici, almeno in parte, realmente accaduti. Per il cattolico osservante questi libri sono, invece, “veri”, nel senso che devono essere creduti reali (anche se in parte sotto forma di allegoria) perché parola di Dio (e accettati per fede).
Partendo da queste premesse, è bene chiarire che lo scopo di Cascioli, con questo libro, è di dimostrare la non esistenza di Gesù e di conseguenza l’infondatezza della religione cattolica. Inoltre Cascioli intende mettere in evidenza tutte quelle incongruenze e quelle particolarità che, a dir dell’autore, rendono i libri del Vecchio e del Nuovo Testamento privi di qualsiasi credibilità storica.
Gli obiettivi prefissati dall’autore sono a dir poco, ambiziosi, ma non sono supportati da un serio metodo storico-comparativo, le fonti utilizzate sono poche e non sempre citate (l’autore fa riferimento, soprattutto, a Giuseppe Flavio). Il testo inoltre manca di rimandi bibliografici e di una vera e propria bibliografia. Molte delle teorie sui testi biblici e sull’esistenza di Cristo non sono del tutto originali (proprie dell’autore) e riprendono tesi elaborate nei secoli e soprattutto in questi ultimi decenni da numerosi studiosi (biblisti, storici del Cristianesimo, storici delle religioni, paleografi, ecc.) che però non sono quasi mai citati.
L’errore principale commesso dall’autore, però, è secondo me quello di pensare che la Chiesa consideri il Vecchio e il Nuovo Testamento come documenti storici in tutto e per tutto, in cui ogni evento sia creduto, in senso letterale, reale. Questo, difatti, non è vero poiché è la stessa Chiesa che in molti casi o situazioni citate nei “testi sacri” parla di allegoria.
“La favola di Cristo” è un libro unico nel suo genere, dove comunque l’autore tenta di elaborare, almeno in parte, teorie proprie sull’esistenza di Cristo e sui testi biblici. L’opera è essenzialmente divulgativa, ma può fornire ai biblisti e agli storici, secondo me, degli ottimi spunti di ricerca. È ammirabile il coraggio di Cascioli che in quest’epoca di “restaurazione intellettuale” intende portare avanti con coerenza le proprie idee. Il libro non ha ancora trovato un editore ed è purtroppo autoprodotto, ma meriterebbe un maggiore interesse editoriale.


Pdf 2,5 MB circa